Buzzati Dino - 1933 - Barnabo delle montagne by Buzzati Dino

Buzzati Dino - 1933 - Barnabo delle montagne by Buzzati Dino

autore:Buzzati Dino [Buzzati Dino]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, Classics
ISBN: 9788804391906
Google: -bxMvgAACAAJ
Amazon: 8804391901
editore: MONDADORI
pubblicato: 1995-12-14T23:00:00+00:00


18

Si rimise il sacco sulle spalle. Guardò le immense rocce cupe per la tempesta imminente, i boschi senza confini, la caligine della lontana pianura. Da quel punto partivano due sentieri: uno raggiungeva la vecchia Casa dei Marden; l'altro scendeva a innestarsi alla strada famosa, fonte di tante discussioni.

Dopo essere rimasto un momento a pensare, Barnabo prese la via di discesa. Molte nubi si erano raccolte sulle montagne ma nel bosco, in basso, si spandeva ancora il sole. Un passo, due passi, adagio. Solo allora Barnabo si ricordò della cornacchia e si voltò indietro per vedere se essa lo avesse seguito. Ma tutto era perfettamente deserto. Anche quella bestia, si capisce, era rimasta lassù. Da quel momento Barnabo proseguì la discesa più rapidamente.

Nella famosa strada avevano posto, uno di fianco all'altro, tanti sassi regolari, gli orli esterni erano stati ben tagliati, sostenuti da un piccolo terrapieno; un lavoro fatto sul serio. Ma ora si vedevano ovunque erbacce. Qualche tratto era già in rovina.

Anche a scendere c'era un bel caldo. Barnabo sudava per il peso del sacco. Cercò ad un tratto con la destra, sulla spalla, la cinghia del fucile. Una vecchia abitudine.

Certo che per San Nicola non sarebbe passato; tutti gli avrebbero fatto delle domande fastidiose. Giunse perciò alla sera ad un'osteria, vicino a un ponte, tra i boschi d'abeti. Entrò nello stanzone dove non c'era nessuno. Ritornato quindi all'aperto si sedette sopra una panca. Di là si vedevano solo le tre Cime di San Nicola, emergenti dal bosco, con le torri bizzarre. Erano molto lontane; parecchie ore per arrivarci sotto.

Ecco giungere un carro di tronchi d'abete. Un omaccione dal fare importante e due altri, in maniche di camicia, più piccoli, che sembrano taglialegna. Si siedono nella stanza interna e parlano forte. Ogni tanto Barnabo sente le loro parole. Litigano per un affare di denari. Ad un tratto si mettono a ridere. Il carro è rimasto fermo in mezzo alla via.

« Si è cominciato con queste seghe americane » dice uno « due anni fa. No, non è di più. Costano 300 lire.

Garantisco che è la stessa cosa di quelle nostrane. »

« Ma la tempra? »

« Che tempra, perdio. La stessa cosa, sono; le conosco bene. »

Le rocce delle montagne sono adesso nere sotto le grevi nubi. Apche un tuono si sente che viene da lontanissime parti.

Tac, tac, alcune gocce battono sulla polvere della via facendo delle chiazze. Barnabo si leva, prende il sacco e si fa accompagnare in stanza. Uno dei taglialegna che non lo aveva visto entrando, riconosce ora il suo vestito e saluta: « Buonasera ».

Buonasera. Su, per la scala di legno. Barnabo non ha fame, si getta sul letto. Salgono dal pian terreno le voci, entra una luce di tempesta, il vento agita le tendine. Lassù alla Polveriera sarà una grande piova.

Barnabo osserva il suo sacco appoggiato sopra un cassone. È tale e quale l'aveva preparato alla Casa nuova, tre o quattro ore prima. Eppure sembra passato molto più tempo. Sono bastate poche ore di marcia per staccare Barnabo da tutta la sua esistenza di guardiaboschi.



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